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“Viva La Mamma” è una grande linea di prodotti dello storico marchio Fratelli Beretta in associazione con Fleury Michon, colosso europeo dei prodotti pronti.

“Grande” in quanto ricca, poiché sotto il logo di Viva La Mamma possiamo trovare una moltitudine di lasagne (sette varietà!), minestre, primi, uno o due piatti etnici, insalate di riso. Mentre sto scrivendo, le LASAGNE AI FUNGHI PORCINI E SPECK stanno scaldandosi nel forno e non ho la più pallida idea di cosa mi aspetti, non avendo mai provato alcuno dei prodotti appena citati.

Che sia stata premurosa o disattenta, presente o latitante, coccolona o Annamaria Franzoni, “Viva la Mamma” cerca di accalappiare il cliente italiano tirando in ballo ciò che ha di più caro al mondo: la donna che lo ha espulso dal proprio utero, la propria genitrice, la mammina.
Le LASAGNE AI FUNGHI PORCINI E SPECK vengono issate da una paletta bianca nella solita rappresentazione grafica assolutamente non riproducibile nella realtà (ovviamente alludo alla pantomima della lasagna perfetta), nella sua porzione rettangolare e il condimento disposto ordinatamente su di essa. Nell’immagine i funghi sembrano zucchine, e lo speck una dadolata di pomodoro. Per onestà di cronaca, in basso a destra scrivono che l’immagine ha il puro scopo di illustrare il prodotto.

A parte questo, il lato frontale della confezione non ha particolari sbavature, potrei anzi affermare che è secondo i miei standard fra le migliori recensite fino ad oggi, limitandosi a delle minimali icone di un forno tradizionale e di un microonde per dare risalto alle modalità di preparazione possibili.

Sulla parte posteriore, ci dicono che di mamma non ce n’è una sola essendosi sovrapposta nel ruolo anche Beretta.

In questa paradossale guerra fra le grandi industrie del precotto, che si battono a colpi tipo “facciamo i tortellini come quelli di nonna Amelia!” “noi la torta come quella di Nonna Papera!”, oppure “il mio genuino è più genuino del tuo”, Beretta passa all’artiglieria pesante con un epigrafico “SONO TUA MADRE”, che è un po’ come dire tana libera tutti! a nascondino, e che cazzo volete che facciano i concorrenti? “Lasagne alla bolognese – Viva Gesù Cristo, robe dell’altro mondo”?

Trovano comunque tutto il tempo per un’altra caduta di stile, direttamente dalla confezione in oggetto, ovvero la dicitura riportata su entrambi i lati “PRODOTTO PRONTO FRESCO”, che suona un po’ come “BASTONCINI FINDUS APPENA COLTI” o “CICCIOLI DI MAIALE SGRASSATI”. Insomma, quello che si vuol portare a credere è che anche se questo piatto è stato assemblato da enormi macchinari che con gli ingranaggi distribuivano la farcitura, e sovrapponevano strati di lasagne uno sull’altro, il risultato finale non differisce da quello che avrebbe ottenuto, chessò, quel rudere di vostra suocera nella sua anonima cucina ikea pagata con finanziamento quinquennale.

No, non si tratta del campione di una piastrella per il bagno in ceramica dolomite.
Molto curiosa la procedura di preparazione, perché il tutto non sta banalmente nell’adagiare le nostre LASAGNE AI FUNGHI PORCINI E SPECK nel forno, giacché vanno prima tagliate in quattro parti, e poi infornate a 180° con tanto di vaschetta di plastica per diciotto minuti.
Leggo, rileggo e penso di aver capito male, ma:

RIPONI LA VASCHETTA NEL FORNO PRERISCALDATO E SCALDA PER 18 MINUTI A 180°C

non lascia spiragli per altre interpretazioni.
Per un minuto sono combattuto se farlo o meno. Cioé, o faccio lo spiritosone qui con voi rischiando di rovinarmi il pranzo consumando una cozzaglia di pasta all’uovo, brandelli di maiale e plastica alimentare, o sbattermene i coglioni e provare le lasagne come le farebbe mia madre (che non è adusa arricchire i propri piatti con supplementi plastificati).

Decido di infornarli senza la vaschetta, ma perlomeno di tagliarle in quattro parti, come viene richiesto.
Il prodotto è congelato, quindi dopo un tentativo durato un paio di minuti consistente dapprima in una pressione con un coltello, seguita da delle bordate micidiali, avverto i primi sentori di una sindrome del tunnel carpale mentre intono inni e cantici come tributo a Nostro Signore, che lasciano svanire anche questo buon proposito.
Dopo 18 minuti, però, rivivo la meravigliosa e genuina unicità del rapporto con mia madre.

“Hai fame?”

“Sìììì!”

“Cosa ti preparo?”

“Mamma, mi prepari le lasagne con le zucchine ine ine e lo speck ino ino?”

“Eccotele qua, buon appetito, cazzone!”

La besciamella copre ogni sapore e devasta il piatto, che come materie prime sarebbe anche di tutto rispetto (analisi giunta dopo aver isolato un campione di ognuno degli ingredienti principali), compresa la pasta dotata di un buon spessore e uniformità di cottura.

Voti:

Packaging: 2,5/5 (alcune cose sono da 5, altre da bocciatura senza appello)

Facilità di preparazione: 4/5 (se si decide di tagliarla in quattro il voto va ridimensionato, chiaro)

Qualità del prodotto: 2/5  (Una lasagna che dai presupposti potrebbe essere una bomba diventa un piatto anonimo e insapore).

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